Come occorre interpretare la nuova Carta della pericolosità sismica, derivata dallo studio prodotto dall'INGV.
La classificazione sismica del territorio, operata dall'INGV, consente di definire la pericolosità sismica di base attraverso la definizione di un reticolo di riferimento costituito, per l'intero territorio nazionale, da una maglia di 10751 nodi.
Per ciascun nodo sono definiti i valori di accelerazione orizzontale di picco (ag), indotti da un sisma su terreno di categoria A (bedrock).
In pratica per la prima volta la definizione del livello di pericolosità sismica non è più posto in relazione con le divisioni amministrative del territorio, risultando dunque non più in relazione con i confini di ciascun Comune.
Ora la pericolosità sismica viene definita punto per punto. Da notare che la distanza di ciascun nodo/punto della suddetta maglia è inferiore a 10 km.
Ad ogni punto sono poi associate specifiche curve di pericolosità, che definiscono la frequenza media annua di accadimento di terremoti caratterizzati da diversi livelli di severità, da esprimersi in relazione dell'accelerazione al bedrock (ossia il sopra richiamato valore di "ag").
Un esempio del risultato ottenuto, analizzato alla scala della Regione Piemonte, può essere osservato in questa mappa.
Tutte le mappe, per l'intero territorio nazionale, sono invece visualizzabili in modo interattivo sul sito dell'INGV.